Per gran parte dell’anno Tree of 40 Fruit, questo il nome del vegetale,
sembra una pianta come tante. È a primavera che rivela la sua vera
natura, con i rami che si caricano di fiori bianchi, rosa, rossi o viola
a seconda del punto in cui si trovano. Nei mesi estivi inizia la
raccolta, e qui c’è da sbizzarrirsi: su questa pianta maturano decine di
varietà di prugne, pesche, pesche noci, albicocche, ciliegie, mandorle,
ognuna secondo i suoi tempi, seguendo un’agenda perfettamente
sincronizzata.
Sulla pianta creata da un mago degli innesti crescono albicocche,
ciliegie, mandorle e prugne di decine di varietà: è nata per
salvaguardare rare specie botaniche dalla scomparsa.
Per realizzarlo ci sono voluti l’estro di un artista e la sapienza di
un esperto giardiniere: il tutto, condensato nella stessa persona. Lo
statunitenseSAM VAN HAKEN,
professore d’arte con uno spiccato pollice verde, è il padre di una
pianta con i superpoteri: l’unico albero al mondo capace di produrre, da
solo, 40 diverse varietà di frutti.
Per gran parte dell’anno, sembra una pianta come tante. È a
primavera che rivela la sua vera natura, con i rami che si caricano di
fiori bianchi, rosa, rossi o viola a seconda del punto in cui si
trovano. Nei mesi estivi inizia la raccolta, e qui c’è da sbizzarrirsi:
su questa pianta maturano decine di varietà di prugne, pesche, pesche
noci, albicocche, ciliegie, mandorle, ognuna secondo i suoi tempi,
seguendo un’agenda perfettamente sincronizzata.
Van Aken ha iniziato a lavorare al progetto nel 2008, dopo aver
appreso che un antico frutteto urbano, quello della New York State
Agricultural Experiment Station, stava per chiudere. Qui erano
conservate centinaia di varietà native di frutti con nocciolo, alcune
delle quali con una storia di 150-200 anni. Un’eredità che sarebbe
andata persa, se l’artista non avesse trovato un modo originale per
conservarla.
Lavorando su 250 diverse specie di frutti con nocciolo, Van Aken –
che viene da una famiglia di agricoltori – ne ha selezionate qualche
decina, creando una timeline con i tempi di fioritura e maturazione di
ciascuna. Quindi è iniziata la catena di innesti su un singolo albero da
frutto, con tecniche complesse come quella del “chip-budding”, che
consente di far germogliare su rami diversi gemme di differenti varietà.
Dopo 5 anni e diversi tentativi, l’albero dei 40 frutti è divenuto
realtà. La pianta consente di prolungare la discendenza di specie che
non rispondono alle leggi commerciali della grande distribuzione e che
altrimenti sparirebbero: per questo i 16 esemplari creati finora sono
conservati presso vari musei, istituzioni e collezioni d’arte degli
Stati Uniti. Ma avrebbero probabilmente successo anche in ambito
domestico: chi li coltiva racconta che producono l’esatta quantità di
frutti con la giusta alternanza, e senza esagerare. Per variare spesso e
contenere gli sprechi.
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