venerdì 18 settembre 2020

CHE COS'E' LA BIODIVERSITA' 17 e 27 settembre

 

LA BIODIVERSITÀ È LA VARIETÀ DEGLI ESSERI VIVENTI CHE POPOLANO LA TERRA. 

Una varietà incredibile di geni, specie ed ecosistemi tutti legati l’uno all’altro, tutti indispensabili. La biodiversità è quel patrimonio universale frutto di tre miliardi e mezzo di anni di evoluzione, che rischia ora di essere impoverito e che, al contrario, deve essere salvaguardato per garantire la nostra vita e quella delle generazioni future. Il Festival vuole coinvolgere sempre più persone a comprendere ed apprezzare l’importanza della riqualificazione ambientale e naturalistica, i paesaggi rurali e naturali anche nelle grandi città, gli ecosistemi a rischio di estinzione, le culture rispettose della natura.

 

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PERCHÈ LA BIODIVERSITÀ URBANA È IMPORTANTE?

Ha senso parlare di conservazione della biodiversità nelle aree urbane?
Gli ambienti urbani meritano di essere considerati e valorizzati in qualità di habitat per animali e piante selvatiche per due funzioni principali: 

  • funzioni dirette: contributo alla conservazione della biodiversità locale e protezione di alcune specie minacciate e d’interesse conservazionistico, che vi trovano un habitat idoneo. La conservazione della natura in città è quindi utile per la biodiversità in senso stretto, visti gli alti livelli di biodiversità spesso presenti negli ambienti urbani, in confronto a quelli rurali circostanti

  • funzioni indirette: sensibilizzazione e sviluppo di una corretta percezione nei cittadini, soprattutto nei giovani, che vivono in aree con biodiversità impoverita, perdendo il contatto quotidiano con la natura.

Il motivo principale per cui è importante la biodiversità urbana riguarda quindi l’incremento della sensibilità da parte della gente: non dobbiamo dimenticarci che gran parte delle persone vive nelle aree urbane, ed è in questi luoghi che vengono assunte le decisioni politiche. Il contatto con la natura “dietro casa” è essenziale per aumentare la consapevolezza sull’importanza della biodiversità a livello globale. Al tempo stesso gran parte dei piani e delle strategie per la conservazione della biodiversità, su base regionale, ha tralasciato l’ambiente urbano. Si tratta di un grave errore, non tanto perchè le città rivestono un ruolo prioritario tra gli ecosistemi da conservare, quanto perchè qui vive gran parte della popolazione umana.

In quest’ambiente la gente plasma la propria percezione nei confronti della natura; qui avvengono i processi decisionali che riguardano gli ecosistemi di tutto il mondo. Inoltre, le aree urbane hanno un ruolo non indifferente nel causare trasformazioni del clima globale (global change). L’impatto delle città va ben oltre i confini cittadini e la rapida urbanizzazione, avvenuta nell’ultimo mezzo secolo, ha cambiato la faccia della Terra probabilmente più di ogni altra attività umana nel corso della storia (Worldwatch Institute, 2007).

La voce “urbanizzazione e industrializzazione” ricorre 51 volte (11,9%), trovandosi al secondo posto tra le attività che influenzano la protezione dei siti della rete ecologica europea Natura 2000. È, infine, utile ricordare che ci sono 300 siti Natura 2000 dentro, o vicino, alle città. Valorizzando la biodiversità e le aree verdi urbane si soddisfano le esigenze necessarie per un funzionamento equilibrato dell’ecosistema urbano.
La presenza di natura è essenziale per lo sviluppo di una qualità di vita urbana sostenibile:

  • serbatoio di biodiversità: le aree urbane,  ed in particolare i parchi storici delle città, possono ospitare più specie animali e vegetali di quante se ne possano trovare nelle campagne circostanti. Alcune di queste specie sono minacciate e d’interesse conservazionistico.

  • miglioramento della qualità urbana: le aree verdi filtrano l’inquinamento atmosferico derivante da trasporti, riscaldamento e industrie; sono serbatoi di ossigeno e attutiscono i rumori prodotti dai veicoli, schiamazzi e lavori in corso. I cittadini devono poter disporre di spazi verdi accessibili a breve distanza dai luoghi div ita abiturale, per svolgere funzioni ricreative, sportive e sociali. Il Rapporto dell’English Nature “Accessible natural greenspace in Town Sand cities. A review of appropriate size and distance criteria” fissa il seguente standard: un cittadino dovrebbe essere in grado di disporre un’area verde di almeno 2 ettari entro 0,5km da casa, ed almeno un’area di 20 ettari entro 2km (Harrison et al.,1995).

  • promozione del turismo compatibile: i turisti, sia quelli italiani, ma soprattutto quelli stranieri, sono attratti non solo dal patrimonio monumentale e culturale ma, in molti casi, anche dalla natura (piante, uccelli, altri animali, habitat). Le città, già meta di numerosi visitatori, dispongono così di ulteriori opportunità per offrire percorsi e differenziare le richieste.

  • gestione della fauna urbana: alcune specie della fauna sinantropica pongono problemi di convivenza. Ne sono un esempio: il Colombo di città (Columbia Livia forma domestica) e lo Storno (Sturnus vulgaris). Una gestione corretta di queste presenze passa attraverso un’idonea pianificazione dell’ecosistema urbano (ad esempio la progettazione degli edifici e delle aree verdi). 

Bibliografia e sitografia

 Dinetti M., 2009 – Biodiversità Urbana conoscere e gestire habitat, piante e animali nelle città, Tipografia Bandecchi & Vivaldi, Pontedera
– Il Parco Nord e la biodiversità
– Un inizio di glossario dei termini più importanti riguardanti la biodiversità.

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